‘Ndè via co la vita

L'AlluvioneL’ALLUVIONE – ‘Ndè via co’ la vita
Racconto teatrale sull’alluvione del 1951 – 2001
Produzione: 2001 

L’Alluvione – Foglio di sala
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Tutta la storia viene raccontata ai piedi di un simbolico argine di legno, alle spalle del quale è appeso un cielo grigio dipinto a mano, sfumato in alto a destra per lasciare spazio alle proiezioni, che integrano la narrazione poetica con testimonianze dirette, girate e montate da Stefano Bertelli. I narratori sono quattro. Ognuno con un diverso ruolo nel ricostruire la memoria dell’evento, sedimentata in ognuno in maniera diversa, ed evocatrice di sentimenti opposti.
Il racconto si apre in calma apparente con una descrizione minuziosa dei dettagli morfologici e geografici del Po e delle sue esondazioni.
Di seguito è la musica che evoca i ricordi e che fa arrivare l’inverno, la piena, la rotta, lo sfollamento, la lenta e dignitosa ripresa e, finalmente, la primavera… il sole e la nuova vita costruita con le cose semplici di sempre, in campagna, tra i frutti della terra rigenerata dallo stesso fiume che pochi mesi prima la devastò. Lo spettacolo è un omaggio alla nostra memoria più intima, ai nostri ancestri, ai nostri genitori e ai nostri nonni. Liberamente ispirato a: Gian Antonio Cibotto – Cronache dell’alluvione; L.Lugaresi (a cura di) – 1951 La rotta, il Po il Polesine; A. Rondina e G. Bergamini (a cura di) – Alluvione 1951, la grande paura; La poesia ” Polesine” è di Livio Rizzi.

Diretto da Barbara Chinaglia.
Drammaturgia: TeatroNexus.
Aiuto regia: Anna Casarotto.
Con Barbara Chinaglia, Elena Mantovani, Federica Siligardi, Marco Silvestrini.
Scene di Associazione Nexus; ristrutturazione curata da Angelo Chinaglia.
Costumi di Chiara Vallini.
Tecnici in sala: Albaerto Rao, Anna Casarotto, Chiara Vallini e Giusepe Bolzoni.
Effetti digitali di Alberto Rao e Anna Casarotto.
Video di Stefano Bertelli.
Musiche di Guido Frezzato.
Foto di Giovanni Marrocco.