L’importanza di chiamarsi Ernesto

L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO
Classico mondiale del teatro in 3 atti, di Oscar Wilde.
Produzione: 2004 

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Il nostro secondo allestimento di Ernesto, andato in scena dal 2004 al 2007. Il testo è per Wilde un pretesto per portare alle estreme conseguenze la sua critica alla società vittoriana. Tutto ruota attorno a Ernesto (il cui vero nome è John Worthing), giovane innamorato di Gwendolen, dalla quale è ricambiato. Purtroppo però, al momento della dichiarazione d’amore, John scopre che la bella Gwendolen pare essere innamorata di lui solo, o in gran parte, perché si chiama Ernest, nome inventato con lo scopo di non farsi riconoscere a Londra. Da qui e per tutta la commedia si accavalleranno equivoci e malintesi con finale al sorpresa nella migliore tradizione della commedia borghese di tutti i tempi. Musiche composte al pianoforte, tessuti ricercati con cura, il testo di Wilde rispettato alla lettera e un tocco d’Irlanda per ricordare le origini dell’autore. Questo spettacolo è una delle nostre più grosse produzioni, per la quale non abbiamo badato a spese. Abbiamo deciso di festeggiare il nostro decimo compleanno riprendendo il testo con il quale abbiamo debuttato, provando ad arricchirlo con l’esperienza acquisita. L’IMPORTANZA DI CHIAMARSI ERNESTO ha già incontrato il consenso del pubblico giovane e adulto e attende di incontrare spettatori di altre province per risollevare la curiosità su questo capolavoro wildiano.

Diretto da Monia Astolfi, dal 2006 diretto da Barbara Chinaglia e Nexus Associazione Culturale
Con Ludovico Rizzo, Marco Silvestrini, Nicola Berto, Barbara Chinaglia, Angela Chinaglia, Lucia Rizzato, Federica Siligardi, Diego Sorice e Andrea Visintin.
Luci di Alberto Rao.
Costumi e scenografie di Anna Casarotto e Chiara Vallini Rao.
Musiche di Guido Frezzato.
Collaborazioni: Antonella Brazzorotto (sarta), Riccardo De Agostini (trucco), Laura Ferracioli (illustrazioni), Nicola Francato (scene), Ketti Lazzarin (modellista).
Fotografie di Simone Poltronieri.

Debutto: Maggio 2004, Due Carrare (Padova).

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